Allevare a Mano un Pappagallo

 

 BREVE INTRODUZIONE

Carissimi amici del sito davideinseparabili, alcune informazioni riguardo l'allevamento a mano.

Molte persone pensano che allevare a mano un soggetto agapornis roseicollis è facile, invece non è  affatto semplice, richiede tantissima pazienza, esperienza, tempo, e risorse economiche per la crescita. Se non hai mai allevato a mano un soggetto, ti consiglio di acquisire prima la giusta esperienza, affiancato da un allevatore, frequentando un forum specifico, e documentarsi al meglio. In caso contrario c'è un alta probabilità che il pullo può avere una vita breve.Attenzione il soggetto da allevare non è un giocattolo o un oggetto trascurabile! Elenco le principali informazioni da sapere per l'allevamento a mano descrivendo le varie fasi.

 

 

FASE 1

L'ACQUISTO DEL SOGGETTO DA ALLEVARE

Prima di procedere all'acquisto del soggetto da allevare a mano dovete porvi alcune semplici domande. Avete il tempo necessario per allevare a mano il vostro soggetto? Avete tanta pazienza? avete la passione per questa specie? Avete un esperienza minima e siete documentati al meglio? Se la risposta a tutte queste domande è SI allora potete procedere alla fase di acquisto. E' molto importante prendere il soggetto da allevare a mano, da una persona fidata per evitare problematiche successive. IL soggetto da allevare a mano potete prenderlo da un allevatore, oppure al negozio di uccelleria. Se procedete con l'acquisto al negozio, accertatevi bene quanti giorni ha, se ha bisogno di certificazione cites, (non occorre per i roseicollis) e di tutte le informazioni utili.

 

 

FASE 2

                 ACQUISTO DEL MATERIALE

Per allevare i nostri pulli a mano abbiamo bisogno di acquistare prima di tutto la pappina a seconda delle necessità: Confezione Nutribir A21 (consigliato) in sostituzione Confezione Nutribird A19. Di seguito acquistare: 10/15 sirighe da (10ml) eliminando l'ago, rotoloni di carta assorbente per cucina, oppure diversi rotoli di carta igienica, un cucchiaino da tavola, termometro, bottiglie acqua minerale naturale (no frizzante),pentolino per riscaldare l'acqua, contenitori vari per alimenti, camera calda, oppure alloggio di legno con fieno per conigli e truciolato all'interno.   Soluzione di VIRCON (0,5%) 

 

 

FASE 3

                PREPARAZIONE PAPPA

La preparazione della pappina non è complicata. prendere il cucchiaino da tavola, e versare nel contenitore per alimenti la quantità in base a quanti soggetti alleviamo, (seguire le istruzioni consigliate dalla confezione) poi con l'esperienza potete regolarvi in automatico. Bollire l'acqua per qualche minuto (la quantità di una tazzina i caffè) Successivamente appena l'acqua ha bollito versarla nel contenitore dove c'è la pappina e con il cucchiano iniziare a sbattere energicamente come quando sbattiamo l'uovo. Durante questa fase vedremo che la polverina mescolata con acqua tiepida inizia a diventare come una crema, e la densità deve essere come quella di uno yogurt senza nessun accumulo di grumi che possono otturare la siringa. La giusta temperatura finale del composto deve essere tra i 37- 38°C. Per evitare poi che durante la somministrazione del cibo esso diventi troppo freddo occorre avere a disposizione o uno scalda biberon o una ciotola di acqua calda in cui immergere il contenitore della pappa. La siringa può essere conservata in una soluzione di VIRCON allo 0.15 % e prima di essere nuovamente usata essa va risciacquata molto bene. Lo stesso prodotto serve per disinfettare i contenitori dei piccoli perché è un anti-fungo, un anti-virus e un anti -batterico molto efficace.

 

 

 FASE 4

SVEZZAMENTO CONSIGLI IMBECCATE


Età del Soggetto Numero dei pasti quotidiani
dai 05 ai 20 giorni di età n°5 imbeccate al dì (7.30-11-15-19-23)
dai 20 ai 30 giorni di età n°4 imbeccate al dì (7.30-13-18-23)
dai 30 ai 40 giorni di età n°3 imbeccate al dì (7.30-15-23)
dai 40 ai 45 giorni di età n°2 imbeccate al dì (7.30-20)
dai 45 ai 50 giorni di età n°1 imbeccata al dì

 

Come regola generale i piccoli saranno completamente svezzati tra la 7° e la 10° settimana, ma naturalmente ci saranno sempre dei piccoli che si renderanno autonomi più precocemente di altri e piccoli che invece cercheranno di prolungare ulteriormente l'alimentazione a mano con loro grande piacere.

 

“Gli orari ed il numero di imbeccate sono indicativi, possono variare sia da soggetto a soggetto, che da specie a specie” Quando passate a 3 imbeccate cominciate a mettergli un pezzetto di spiga di panico ed una ciotolina con dei semini (come quelli che usano i cocoriti) ed anche del pastoncino all'uovo....

 

 

ULTERIORI CONSIGLI

Per incitarli e incoraggiarli a nutrirsi da soli sarà opportuno mettere a loro disposizione fin dalla 4° settimana una scodella con del cibo tenero e una,
ovviamente non troppo piena per evitare incidenti, con dell'acqua. Inoltre un po' di cibo può essere sparso anche per terra. Curiosi come sono essi
non tarderanno a interessarsi ad esso e a cominciare a beccarlo. Naturalmente una tale pratica prevede un cambio più frequente nell'arco
della giornata del fondo della gabbia per evitare che il cibo possa essere sporcato con le loro feci e quindi ingerito. Non appena i piccoli si abitueranno a mangiare nella scodella si smetterà di porre il cibo sul fondo della gabbia.